Il lino

LA SUA BELLEZZA

Il lino è elegante e seducente. Unico e inconfondibile. Da sempre simbolo di prestigio e nobiltà. Incanta a chi ha buon gusto e sa distinguersi. Dal suo aspetto sempre come nuovo e luminoso. Le sue pieghe regalano un gioco di luci e ombre. Sono la manifestazione del suo carattere forte e naturale di tessuto “vivo”.

IL TUO BENESSERE

Il lino, per natura anallergico e antibatterico. Rispetta la pelle senza irritare. Igenico grazie al suo potere assorbente e di rapida evaporazione. Potente termoregolatore regalando sensazioni indimenticabili. Al suo contatto rilascia ioni negativi salutari, a differenza delle fibre sintetiche. Grazie alla sua struttura non trattiene lo sporco quando si lava.

LE SUE NOBILI PROPRIETÀ

Antistatico, non trattiene la polvere. Tra le fibre più resistenti in natura. Non invecchia. Non rilascia pelucchi. Non assorbe cattivi odori. Ad ogni lavaggio diventa più morbido, conservando inalterata la sua struttura e luminosità.

ECOLOGIA

Rispetto ad altre fibre la pianta di lino consuma meno nutrienti dal terreno, rendendolo ancora di più ecosostenibile. Dal suo raccolto viene utilizzata tutta la pianta al 100% per numerosi usi. E completamente riciclabile e biodegradabile.

LA SUA STORIA

Il suo nome ha origine greca “lion” (filo). Si ha testimonianza del suo utilizzo da parte dell’uomo già nel 8000 a.C. con gli antichi Egizi, Babilonesi, Fenici ed altri antichi popoli lo usarono come simboli rituali, di prestigio e potere. In Europa ebbe la sua massima diffusione nel medioevo. L’introduzione del cotone non ha mai fatto tramontare il suo fascino e nobiltà fino ai nostri giorni, mantenendo alto il suo vessillo di fibra naturale di qualità superiore!

Il lino 2

 

 

Il lino, conosciuto scientificamente come Linum usitatissimum, è una delle più antiche colture utilizzate dall’uomo, apprezzata per la sua fibra resistente e versatile che viene trasformata in una vasta gamma di prodotti, dalla biancheria per la casa all’abbigliamento. La produzione del lino è un processo articolato che si estende dalla semina della pianta fino alla realizzazione di prodotti finiti, richiedendo attenzione e cura in ogni fase per garantire la qualità del materiale finale. Questo processo non solo testimonia l’ingegnosità umana nel trasformare le risorse naturali in beni di consumo, ma riflette anche un impegno verso la sostenibilità, dato che il lino è considerato un materiale eco-compatibile per eccellenza.

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Il lino viene seminato in primavera, generalmente tra aprile e maggio. La semina deve essere effettuata in terreni ben preparati, per garantire una distribuzione uniforme e una buona germinazione dei semi.

La densità di semina influisce sulla qualità delle fibre, con una densità maggiore che favorisce la produzione di fibre più fini.

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Dopo la semina, il lino cresce rapidamente e raggiunge la fioritura in circa un mese. Le piante di lino fioriscono con bellissimi fiori blu o talvolta bianchi, che però durano solo poche ore. La crescita continua fino a quando le piante non raggiungono la maturazione, che si verifica generalmente dopo circa 100 giorni dalla semina.

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A differenza di molte altre colture, il lino viene estirpato (sradicato) anziché tagliato. Questo processo consente di preservare la lunghezza delle fibre contenute nel fusto. L’estirpazione avviene quando la parte inferiore del fusto inizia a ingiallire e le foglie cadono, indicando che le fibre sono mature. Le piante vengono poi lasciate in campo per qualche giorno per asciugare.
Macero: Questa fase è cruciale per separare le fibre dal resto della pianta. Il macero può essere naturale (esposizione al sole, alla rugiada, alla pioggia) o chimico. Durante il macero naturale, le piante di lino vengono distese nei campi per diverse settimane, permettendo ai microbi e all’umidità di decomporre la pectina che tiene insieme le fibre al fusto. Questo processo facilita la successiva separazione delle fibre dalla parte legnosa (stoppa).

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Dopo il macero, le piante essiccate vengono processate attraverso macchine di battitura per rimuovere la stoppa e separare ulteriormente le fibre. Questa fase è meccanizzata e richiede attrezzature specifiche che schiacciano i fusti essiccati per liberare le fibre. Le fibre risultanti possono poi essere pettinate e allineate, preparandole per la filatura.

 

 

Filatura: Le fibre di lino, ora preparate, vengono trasformate in filati attraverso un processo di filatura che può variare in base alla finezza e alla resistenza desiderata del filato finale.

 

 

 

 

 

 

Tessitura o Lavorazione a Maglia: I filati sono poi tessuti o lavorati a maglia per creare tessuti di lino. Questo passaggio determina la texture, il peso e l’uso finale del tessuto, da tessuti leggeri per l’abbigliamento estivo a tessuti più pesanti per la biancheria da letto.